Natural Remedies with Herbs
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Guida alla tossicità di alcune erbe officinali


Anche le erbe officinali, malgrado sussista il luogo comune per cui naturale è uguale a sicuro, hanno i loro effetti collaterali e la loro tossicità. Soprattutto si deve porre attenzione alla interazione con farmaci che si assumono parallelamente, e si deve tenere conto dell'azione sulle eventuali patologie del paziente, per cui un'erba può sì risolvere un disturbo, ma può contemporaneamente creare complicazioni su un altro "versante".
I pazienti allergici all’aspirina, ad esempio, non devono assumere composti a base di Salice, Pioppo o Betulla, proprio per la presenza di acido acetilsalicilico.
Quindi consultate prima il medico sull'idoneità di una cura fitoterapica in relazione alle vostre patologie, e se proprio non avete modo di farlo, tenete sempre d'occhio le indicazioni generiche della seguente guida, prima di assumere una ricetta che vi sembra faccia al caso vostro.

Passiamo ad esaminare le controindicazioni conosciute delle piante medicinali più diffuse.


L’ACETOSA e l’ACETOSELLA sono sconsigliate a chi soffre di disturbi gastrici e patologie epatiche, a causa del loro contenuto in ossalato di calcio; sono anche sconsigliate a chi soffre di nefrolitiasi da ossalato di calcio.
L'ACHILLEA potrebbe scatenare reazioni allergiche in soggetti sensibili alle Composite; potrebbe, se usata eccessivamente, provocare reazioni cutanee dovute ai raggi solari. È controindicata nei bambini al di sotto dei due anni.
I preparati a base di AGLIO dovrebbero essere usati con cautela nei soggetti con gastrite o che hanno altra forma di irritazione o infiammazione gastrointestinale: i composti disulfidrici contenuti in esso sono potenzialmente irritanti per la mucosa.
È bene non usarlo prima di un intervento chirurgico, a causa della sua attività
antiaggregante piastrinica. Poiché ha causato reazioni allergiche (come dermatite da contatto, orticaria, ecc…), è sconsigliato nei soggetti allergici, ed è inoltre sconsigliato negli anemici e negli ipotiroidei.
L’ALLORO può causare allergie o dermatiti da contatto in cuochi, dentisti e operatori del settore farmaceutico.
L’ALOE VERA può provocare dermatite acuta nei soggetti ipersensibili, se usato per via topica. È controindicata nel bambino sotto i 12 anni d’età, nella diverticolosi, nei pazienti con occlusione o subocclusione intestinale, in pazienti affetti da emorroidi o fistole perianali e nelle pazienti portatrici di infiammazioni degli organi del piccolo bacino.
L'ANGELICA è sconsigliata durante l’esposizione al sole (per via del contenuto in furocumarine) ed è controindicata pure in persone affette da disturbi gastrici, ulcerosi e diabetici.
L'ANICE, pur se solitamente ben tollerato, può talvolta portare a reazioni allergiche respiratorie e gastrointestinali; è controindicato nei soggetti sensibili all’anetolo.
L’olio essenziale dell’ARANCIO AMARO, essenza di Neroli, è fototossico e l’olio distillato può sviluppare dermatiti o aumentare la fotosensibilità in soggetti molto sensibili.
L'ARNICA è controindicata per l’uso esterno se la cute non è perfettamente integra, in quanto piccole lesioni possono far assorbire l’arnicina e far insorgere nausea, vomito, diarrea e allucinazioni.
L’ARTIGLIO DEL DIAVOLO è controindicato nei soggetti affetti da ulcera gastrica e duodenale e dai casi di litiasi biliare, perché causa nausea e pirosi gastrica.
L’ ASPARAGOè controindicato in caso di glomerulonefrite, insufficienza renale e litiasi renale.
L’ASSA FETIDA non dovrebbe essere somministrata ai bambini, perché ha causato un caso di metaemoglobinemia in un neonato, la cui madre aveva assunto tale composto per curare una colica.
L’AVENA può causare reazioni allergiche, e non può essere assunta in caso di intolleranza al glutine. È sconsigliata nell’ipertiroidismo.
Il BALSAMO DEL PERù può causare dermatiti.
Il BASILICO è sconsigliato negli ipertesi, poiché può aumentare la pressione arteriosa e nei bambini.
Il BERGAMOTTO può creare reazioni di fotosensibilizzazione ed è sconsigliato nell’esposizione al sole.
La BETULLA è sconsigliata negli edemi dovuti ad insufficienza cardiaca o renale per via della sua attività diuretica.
Il BIANCOSPINO va usato con prudenza nei soggetti con bradicardia, blocchi seno-atriali o atrio-ventricolari.
Il BOLDO è sconsigliato in presenza di patologie renali o gravi problemi epatici ed in caso di occlusione delle vie biliari.
L’olio di BORRAGINE non dovrebbe essere usato in pazienti epilettici o con sindromi dissociative.
La CAMOMILLA va sconsigliata nelle persone che presentano ipersensibilità alle piante della famiglia delle Composite. Potrebbe anche scatenare allergie in soggetti asmatici e non va usata nei neonati. Sono possibili dermatiti da contatto. L’olio essenziale derivante dalla Camomilla può scatenare effetti citotossici, irritanti e sensibilizzanti.
La CAPPUCCINA è sconsigliata nei bambini, nei sofferenti di gastriti ed ulcere (anche intestinali) e nelle patologie del rene.
Il CARCIOFO è sconsigliato in soggetti con litiasi biliare, l’assunzione può scatenare dermatiti allergiche da contatto.
La CARDIACA è sconsigliata l’uso ai soggetti ipotesi e ipertiroidei.
Il CARDO MARIANO per la presenza di tiramina si sconsiglia l’uso agli ipertesi.
Può provocare insonnia, da evitare L’assunzione serale. Somministrare con cautela in soggetti affetti da calcolosi biliare ed ostruzione delle vie biliari.
La CAROTA, per la presenza di psoraleni può causare reazioni fototossiche. Può alterare la pressione arteriosa.
La CASCARA, e le altre droghe ad antrachinoni, (il Rabarbaro, la Senna, la Frangola, ecc…) è controindicata nei bambini al di sotto dei 10 anni, nella diverticolosi intestinale, in pazienti con occlusione intestinale, in soggetti affetti da emorroidi e fistole perianali, nelle donne soggette ad infiammazioni degli organi del piccolo bacino. I preparati a base di Cascara sono controindicati nei casi di tutte le infiammazioni dell’intestino (colite ulcerosa, appendicite, ecc…) e nei dolori
addominali di origine sconosciuta. Sono sconsigliati assunzioni a lungo termine per non peggiorare l’atonia intestinale.
La DENTELLA, si sospetta che possa causare fotosensibilizzazione, sconsigliata nei bambini al di sotto dei 2 anni. L’applicazione topica può causare dermatiti o allergie da contatto. Può stimolare la funzionalità della tiroide, va somministrata con prudenza a pazienti affetti da ipertiroidismo. A dosi elevate, causa cefalea.
La CHINA, somministrata in eccesso, causa cefalea, dolori addominali, sordità, nausea, vomito, disturbi visivi. Non va somministrata in soggetti affetti da gastriti, ulcere o con turbe della coagulazione o del ritmo cardiaco (per via dell’attività della chinidina).
I CHIODI DI GAROFANO, l’olio essenziale è sconsigliato nelle applicazioni cutanee, somministrare con cautela in soggetti che presentano problemi di coagulazione.
La CIMICIFUGA RACEMOSA, la somministrazione eccessiva causa nausea, vomito e vertigini. Ha un’azione simil-digitalica, pertanto, può essere pericolosa in soggetti che soffre di patologie cardiache ed è sottoposta a trattamenti con digitalici e atropina.
La CIPOLLA, in particolare l’assunzione di bulbi, provoca irritazione per la presenza dell’acido propenilsulfenico. L’essenza ha un’azione antitiroidea ed è sconsigliata agli ipocloridrici.
La COLA ha tossicità è legata soprattutto alla presenza di caffeina. Va somministrata con prudenza ed è sconsigliata negli ipertesi ed in chi soffre di ulcera peptica.
La CURCUMA, proprio in virtù della sua azione coleretica e colagoga è sconsigliato l’uso in soggetti sofferenti di litiasi biliare od ostruzione delle vie biliari.
Inoltre, preparati a base di Curcuma, possono esacerbare i sintomi della malattia, in alcuni soggetti colpiti da ulcera gastrointestinale o da ipersecrezione gastrica.
La DROSERA va somministrata con cautela nei bambini. Poiché dosi elevate provocano infiammazioni della mucosa gastrica, è sconsigliata in chi ha l’ulcera o altre patologie gastriche.
GARCINIA (Garcinia cambogia); fam.: Ipericaee.
Effetti indesiderati e controindicazioni – non assumere in gravidanza.
GENZIANA MAGGIORE (Gentiana lutea); fam.: Genzianacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Controindicata nei gastrici, ulcerosi e negli ipertesi. Da non prescrivere in gravidanza e allattamento.
GINEPRO (Juniperus communis); fam.: Cupressacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Va adoperato con cautela nei pazienti sofferenti di patologie renali e gastrointestinali; l’olio essenziale, che può anche provocare ematuria, se applicato sulla pelle, ha un effetto vescicatorio.
Non va somministrato in gravidanza in quanto può provocare aborto.
GINKGO BILOBA (Ginkgo biloba); fam.: Ginkgoacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - L’ingestione dei frutti può provocare infiammazioni delle mucose; dosi eccessive della pianta provocano dermatiti, cefalea, vomito e diarrea. Riduce il tempo di coagulazione, attenzione va posta al contemporaneo uso di anticoagulanti, può potenziarne gli effetti. Particolarmente pericolosa può risultare l’associazione tra aspirina e ginkgo, in quanto quest’ultimo ha tra i suoi componenti attivi il ginkolide B, un potente inibitore del PAF (Platelet-Activating Factor). È, però, da tener presente che tali complicanze emorragiche possono insorgere anche in seguito a una breve somministrazione di ginkgo, e che tale rischio aumenta con la contemporanea assunzione di aspirina, un altro potente antiaggregante piastrinico.
GINSENG (Panax ginseng); fam.: Araliacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Potrebbe potenziare l’azione degli IMAO. Il ginseng è controindicato negli stati emorragici, nelle fasi acute della trombosi coronarica. Il ginseng, inoltre, non andrebbe somministrato agli isterici, ansiosi e in tutti coloro che prendono eccitanti, farmaci antipsicotici e ormoni. È controindicato in ipertesi; in caso di somministrazione prolungata si possono avere effetti indesiderati che sono simili a quelli di una elevata dose di corticosteroidi. L’abuso provoca numerosi disturbi: insonnia, tremore, cefalea, prurito, palpitazioni cardiache; si ricordi la sindrome da abuso di ginseng. Sconsigliato in gravidanza.
GUAJACO (Guaiaco officinale); fam.: Zygophyllacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Sconsigliato in gravidanza e allattamento e in tutte quelle persone che presentano una storia di allergie. La resina della pianta può causare dermatiti da contatto.
GUARANÀ (Paullinia cupana); fam.: Sapindacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Viene sconsigliata in pazienti sofferenti di ipertensione, patologie cardiovascolari.
In virtù del suo contenuto in caffeina, va somministrata con prudenza; sconsigliata negli ipertesi, gastrici e sofferenti di ulcera peptica. Attenzione alla contemporanea assunzione di caffè, tè, farmaci contenenti caffeina.
Le droghe contenenti caffeina possono provocare, in lunghe somministrazioni, in gravidanza, malformazioni fetali.
GUGUL (Commiphora mukul); fam.: Burseraceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Assumere con cautela in soggetti in terapia con anticoagulanti e con disturbi cronici del tratto gastro-intestinale, quali ulcere duodenali o gastriche. Il gugul può ridurre la concentrazione plasmatica di farmaci quali il propanololo ed il diltiazem. Non assumere in gravidanza.
GYMNEMA (Gymnema silvestre); fam.: Asclepiadacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non assumere in soggetti diabetici in cura con antidiabetici orali. Non assumere in gravidanza
IDRASTE (Hydrastis canadensis); fam.: Berberidacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Contiene berberidina, e assieme ad altre piante, quale ad esempio il Berberis vulgaris, è sospetta di essere notevolmente epatotossica. È sconsigliata in gravidanza, negli ipertesi e nei sofferenti di patologie cardiocircolatorie.
IPECACUANA (Cephaelis ipecacuanha); fam.: Rubiacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Il sovradosaggio delle normali preparazioni della pianta provoca vomito irrefrenabile e diarrea; segue uno shock che in alcuni casi può condurre alla morte. È una pianta da utilizzare con grande prudenza, per il suo contenuto in emetina. Da non prescrivere ai bambini, in gravidanza e ai pazienti con patologie cardiovascolari.
IPERICO (Hypericum perforatum); fam.: Ipericacee.
Effetti indesiderati econtroindicazioni - Controindicato nei depressi cronici e nei bipolari; l’ipericina contenuta nella
pianta può essere fotosensibilizzante. L’iperico, per la sua azione simile agli IMAO (Inibitori delle
Monoaminossidasi), farmaci adoperati nella cura della depressione, non andrebbe associato ad alimenti contenen-
Aspetti Tossicologici delle Piante Officinali II°° parte ( R. Carbone )
ti tiramina, e anche con il cardo mariano.
IPPOCASTANO (Aesculus hippocastanum); fam.: Ippocastanacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Possibile interferenza con le cumarine, potrebbe aumentare l’effetto degli anticoagulanti. Da utilizzare con grande prudenza nell’uso interno, sconsigliato in caso di insufficienza renale.
L’intossicazione da ippocastano si manifesta con sintomatologia gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea). In seguito può comparire una sindrome emorragica di difficile trattamento. Sconsigliato in gravidanza e allattamento.
ISPAGHUL (Plantago ovata ); fam.: Lamiacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - È una pianta che va presa con molta acqua o altri liquidi, aumenta il contenuto intestinale e stimola la peristalsi; non va somministrata in pazienti sofferenti di patologie intestinali.
L’ingestione di semi secchi può causare irritazione gastrointestinale, stipsi e ostruzione meccanica. La polvere di
ispaghul è un allergene respiratorio e può provocare, sia pur raramente in seguito all’ingestione di semi, shock anafilattico.
KAWA KAWA (Piper methysticum); fam.: Piperacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Sconsigliata la guida di autoveicoli, in particolare di quelli pesanti, che richiedono una grande attenzione, se si è sotto l’effetto della kava-kava. Non va somministrata in gravidanza e allattamento, e in presenza di stati depressivi. Sconsigliato l’uso prolungato in quanto potrebbe insorgere depigmentazione dei capelli, pelle e unghie. Va tenuto presente che l’uso di questa pianta potrebbe incrementare gli effetti dell’alcol, dei barbiturici e di altre sostanze psicofarmacologiche. È anche possibile la comparsa di dilatazione della pupilla e disturbi della coordinazione tra visione e movimento.
LAVANDA (Lavandula officinalis); fam.: Labiate.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Elevati dosaggi possono provocare sonnolenza.
LIQUIRIZIA (Glycyrrhiza glabra); fam.: Papilionacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - La glicirrizina e la glicerritina contenuti nella pianta hanno degli effetti mineral-corticoidi. La liquirizia non va assunta ad alti dosaggi e per molto tempo in quanto può provocare un aumento della pressione arteriosa, edemi, ipokaliemia e iponatriemia, disturbi cardiaci. Particolare attenzione va posta all’uso contemporaneo di liquirizia e farmaci a base di digossina. È preferibile non somministrarla ai diabetici, agli ipertesi, ai pazienti con insufficienza renale, cirrosi epatica, epatopatie colestatiche, e in dosi eccessive in gravidanza e allattamento.
LUPPOLO (Humulus luppulus); fam.: Cannabinacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non andrebbe somministrato in gravidanza e negli epilettici; dosaggi elevati inducono nausea, cefalea e vertigini. Per il contenuto di sostanze estrigeniche potrebbe diminuire la libido. Si segnalano fenomeni allergici respiratori in seguito alla manipolazione dei fiori riuniti in coni. Il luppolo non dovrebbe essere somministrato nei sofferenti di patologie depressive. Evitare la contemporanea assunzione di alcol e farmaci
ad azione sedativa. Non somministrare in gravidanza e allattamento.
MAGGIORANA (Origanum majorana); fam.: Lamiacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - L’olio essenziale è sconsigliato in gravidanza. Ad alte dosi può provocare ematuria.
MAIS (Zea mais); fam.: Poacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - L’abuso e una terapia protratta possono provocare una sintomatologia gastrointestinale (vomito e diarrea). Potrebbe interferire con una contemporanea terapia ipoglicemizzante.
Vengono segnalate reazioni allergiche, comprese dermatiti da contatto e orticaria. Evitare un uso eccessivo in gravidanza e allattamento.
MARRUBIO (Marrubium vulgare); fam.: Labiate.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Il succo della pianta potrebbe causare dermatiti. Controindicato in gravidanza ed evitare un uso eccessivo nell’allattamento.
MELALEUCA (Melaleuca alternifolia); fam.: Myrtacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Viene riportato un caso di intossicazione in un ragazzo di diciassette anni che aveva ingerito circa 10 ml. di olio essenziale e che aveva manifestato atassia e sopore.
MELILOTO (Melilotus officinalis); fam.: Fabacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non va somministrato in pazienti che presentino disturbi della coagulazione sanguigna, in chi prende antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti quali, a esempio, il Warfarin. Un uso prolungato può dar luogo a fenomeni epatotossici; sono anche possibili disturbi gastrointestinali.
MELISSA (Melissa officinalis); fam.: Labiate.
Effetti indesiderati e controindicazioni - È fortemente sospettata, in seguito a lunghe somministrazioni di dosi elevate, di avere un’attività antitiroidea, mediante l’inibizione della secrezione del TSH (ormone tiroideo), a opera, con tutta probabilità, dell’acido rosmarinico che contiene. L’acido rosmarinico è anche presente in altre piante come, a esempio, il rosmarino. Sconsigliata l’assunzione di olio essenziale, due grammi di questo provocano ipotensione, bradicardia, diminuzione della respirazione, torpore e sonno.
MENTA (Mentha piperita); fam.: Labiate.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Sconsigliata nei bambini; l’olio essenziale può essere irritante e causare reazioni allergiche. Somministrato in dosi elevate, alla sera, induce disturbi del sonno, interferisce, ostacolandone l’azione, con i farmaci omeopatici, ed è controindicato nell’allattamento. Dolori muscolari ricorrenti sono stati attribuiti all’uso interno di olio essenziale; bradicardia è stata riportata in persone che fumavano sigarette al mentolo, mentre un eccessivo consumo di dolci aromatizzati alla menta ha causato fibrillazione. Controindicata nella litiasi biliare.
MIRTILLO NERO (Vaccinium myrtillus); fam.: Ericacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - L’uso prolungato e l’abuso di prescrizioni terapeutiche a base di foglie possono provocare ittero e formazione di metaemoglobina.
MIRTILLO ROSSO (Vaccinium vitis-idaea); fam.: Ericacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Attenzione ai dosaggi elevati, è possibile l’insorgenza di ittero.
NIAOULI (Melaleuca viridiflora); fam.: Myrtacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - L’olio essenziale va evitato nell’uso esterno nei bambini. Per via orale l’olio essenziale può aumentare l’efficacia di alcuni farmaci se somministrati contemporaneamente.
OENOTHERA (Oenothera biennis); fam.: Onagracee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - L’olio potrebbe far manifestare un’epilessia temporale non diagnosticata.
Occasionalmente vengono segnalati effetti indesiderati a livello gastro-intestinale, cefalea. La si sconsiglia in pazienti sofferenti di epilessia temporale e in quelli trattati con fenotiazine.
ORTICA (Urtica dioica); fam.: Urticaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Gli infusi possono provocare irritazione a livello gastrico, è possibile inoltre l’insorgenza di prurito cutaneo, edema e oliguria. Possibile interferenza con una concomitante terapia ipotensiva, antidiabetica; è inoltre ipotizzabile un potenziamento di farmaci ad azione depressiva su SNC. Viene sconsigliata nei sofferenti di insufficienza renale, in gravidanza e non dovrebbe essere adoperata, in dosi eccessive, nell’allattamento.
PAPAYA (Carica papaya); fam.: Caricaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Il lattice fresco, se viene a contatto con gli occhi, può causare infiammazioni; a contatto con la pelle può dare fenomeni irritativi e dermatiti.
PARIETARIA (Parietaria officinalis); fam.: Urticaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Reazioni asmatiche e riniti allergiche (febbre da fieno).
PASSIFLORA (Passiflora incarnata); fam.: Passifloraceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Dosi eccessive della pianta potrebbero potenziare l’azione degli IMAO, dei farmaci antiipertensivi. Sconsigliata in gravidanza, il sovradosaggio può provocare cefalea.
PEPERONCINO (Capsicum annuum); fam.: Solanacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Vengono segnalati casi di dermatite da contatto con la paprika; l’uso esterno e prolungato, sotto forma di pomata, potrebbe provocare oltre a dermatiti anche vescicole e ulcere. È consigliabile non abusare del peperoncino per via interna poiché, in forti dosi, può essere dannosa per i reni e provocare gastriti, infiammazioni del colon e stitichezza. Possibili interferenze con IMAO.
PIANTAGGINE (Plantago major); fam.: Plantaginacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Possibili dermatiti allergiche da contatto; dosi elevate hanno azione lassativa, è possibile inoltre un effetto ipotensivo. Evitare l’abuso in gravidanza.
PINO (Pinus sylvestris); fam.: Pinacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - L’olio essenziale non dovrebbe essere applicato in pazienti che abbiano una storia di allergie cutanee. È possibile l’insorgenza di crisi convulsive.
PREZZEMOLO (Petroselinum sativum); fam.: Apiacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - È tossica la pianta intera e i semi; l’intossicazione si manifesta con emolisi, danno epato-renale, emorragie profuse (ipotensione, collasso, coma). È un veleno emolitico; con danno epaticorenale e neuro-tossico, poiché l’apiolo agisce con i lipidi di membrana determinando, per azione sui globuli rossi, emolisi. Il veleno agisce sugli epatociti determinando degenerazione grassa del fegato, sulle cellule renali con necrosi, e anche sulle cellule nervose provocando degenerazione delle corna anteriori e demielinizzazione dei nervi
periferici. Il quadro tossicologico è quindi caratterizzato da una sindrome emolitica e discoagulativa con danno epato-renale e neuro-tossico. Il normale uso del prezzemolo nelle preparazioni alimentari non provoca alcun problema.
PROPOLI
Effetti indesiderati e controindicazioni - Si sono verificate alcune importanti reazioni allergiche (crisi asmatiche acute, eritema, edema) alla Propoli, un prodotto elaborato dalle api contenente molte resine ed oli essenziali, frequentemente utilizzato contro infiammazioni delle alte vie aeree e disturbi di tipo influenzale.
Le proprietà allergizzanti della Propoli sono ampiamente riportate in letteratura (Callejo et al., 2001; Lombardi et al., 2003), il prodotto è quindi assolutamente controindicato nei soggetti allergici. Quello che sorprende è l’ampia commercializzazione sotto forma di spray per le vie respiratorie di prodotti a base di propoli spesso con una specifica indicazione d’uso per l’età pediatrica, una popolazione nella quale le patologie allergiche stanno diventando un problema molto serio.
QUERCIA MARINA (Fucus vesiculosus); fam.: Fucacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Può aggravare una preesistente acne; è stata inoltre associata a eruzioni acneiformi, va evitata negli ipertiroidei.
RABARBARO (Rheum officinale, Rheum palmatum); fam.: Polygonacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Oltre a contenere antrachinoni, il rabarbaro, come l’acetosa, l’acetosella e gli spinaci, contiene ossalati (nel rizoma e nelle foglie) sotto forma di ossalato acido do potassio e di calcio. Vedi droghe antrachinoniche.
RAFANO (Armoracia rusticana); fam.: Crucifere.
Effetti indesiderati e controindicazioni - L’eccessivo uso può provocare vomito e reazioni allergiche. Il rafano non andrebbe somministrato in pazienti affetti da gastrite e ulcera, e nei sofferenti di patologie tiroidee. Da non prescrivere in gravidanza e allattamento. Sconsigliato l’uso dell’olio essenziale.
ROSMARINO (Rosmarinus officinalis); fam.: Labiate.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Un uso eccessivo può provocare convulsioni e aborto nelle donne gravide.
L’olio essenziale va adoperato con grande cautela, è convulsivante ad alti dosaggi, è fototossico; potrebbe causare in individui ipersensibili, dermatiti ed eritemi.
RUSCO (Ruscus aculeatus); fam.: Liliacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non andrebbe somministrato in ipertesi; il sovradosaggio si manifesta con una sintomatologia gastrointestinale (vomito e diarrea).
RUTA (Ruta graveolens); fam.: Rutacee.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Abortiva a dosaggi elevati; la sintomatologia so manifesta con dolori gastrointestinali, emorragie uterine e sensibilizzazione cutanea.
SALICE (Salix alba); fam.: Salicaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non assumere in gravidanza e nei disturbi del tratto gastrointestinale, come ad esempio ulcere duodenali o gastriche, reflusso esofageo (esofagite da reflusso), colite ulcerosa, colite spastica, diverticolosi, diverticolite. Non assumere in caso di allergia all’acido acetilsalicilico (aspirina). Non assumere in caso di terapie concomitanti con antiaggreganti
Note: l’azione della salicilina è stata valutata in studi clinici con estratti titolati e standardizzati in salicilina al 15% al dosaggio di 60-120 mg/die
SERNOA (Serenoa repens); fam.: Salicaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Avvertenze: Non assumere in gravidanza
SILLIMARINA (fitocomplesso di flavolignani estratti dal Cardo Mariano – Silybum marianum)
Effetti indesiderati e controindicazioni - Il prodotto, disponibile anche in specialità medicinali, è utilizzato come epatoprotettore ed è abitualmente molto ben tollerato. Piuttosto singolare è apparso un episodio di tachiaritmia ed ipertensione arteriosa da Silimarina, verificato anche con rechallange (galenico a base di Silimarina). Il caso probabilmente è da ricondursi a idiosincrasia ed è interessante per la reazione non riportata in letteratura. La segnalazione è pervenuta da parte del medico ospedaliero.
SOJA (Glycine soja); fam.: Fabaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non assumere in gravidanza, possibile interazione con terapie ormonali sostitutive in menopausa.
TARASSACO (Taraxacum officinale); fam.: Asteraceae (Composite).
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non assumere in gravidanza.
THE VERDE (Camelia sinensis) fam.: Theaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non assumere in gravidanza.
UNCARIA (Uncaria tormentosa) fam.: Rubiaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non assumere in gravidanza.
UVA URSINA (Arctostaphylos uva ursi) fam.: Ericaeae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non assumere in gravidanza ed in soggetti con ulcere duodenali o gastriche.
VITE ROSSA (Vitis vinifera) fam.: Vitaceae.
Effetti indesiderati e controindicazioni - Non assumere in gravidanza



estratto dall'articolo di R.Carbone sulla rivista "Cahiers de Biotherapie" n°4 del 2006

3 commenti:

  1. STO FACENDO UNA CURA DI PIU DI 3 MESE, PER RETENZIONE IDRICA, CON UN COMPOSTO DELLE PIANTE SEGUENTI: ORTHOSIPHN STAMINEUS, RUSCUS ACULEATUS E EQUISETUM ARVESE. PERò SINTO NAUSEA GIORNALIERA, ANSIA DI VOMITO E EPISODI DI DIARREA, ULTIMAMENTE ANCHE DOLORI INTESTINALI. DEVO AVVISARE IL MEDICO. QUESTI SINTOMI POSSONO ACCADERE NORMALMENTE. A CRITTERIO D'INFORMAZIONE, SONO UNA PERSONA SANA, SENZA DISTURBI CARDIACI, RENALI ECC, HO 37 ANNI E MAI AVUTO QUALUNQUE INTERVENTO CHIRURGICO. COSA MI CONSIGLIATE.

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  2. ciao mi chiamo MAria ti consigio di prendere 2 compresse di betulla e 2 di ananas al giorno

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  3. Di fare un' ecografia addominale e poi le analisi per controllare il ph

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